Teatro

Paolo Febbraro vince il premio di poesia Valentino Zeichen

Paolo Febbraro vince il premio di poesia Valentino Zeichen

Si è svolta ieri sera la Teatro Vascello la proclamazione del vincitore del premio di poesia Valentino Zeichen. E’ stata una serata di festa a cui hanno partecipato numerosi artisti ed amici fra cui i poeti Antonella Anedda, Elio Pecora, Gabriella Sica (Vincitrice della II° edizione) che hanno letto alcune loro poesie, mentre le opere del vincitore sono state lette da Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Gaia Benassi, Emanuele Maria Basso e Maurizio Lombardi.

Il vincitore scelto da Valentino Zeichen (unico componente della giuria) è stato il giovane poeta Paolo Febbraro, già vincitore nel 2003 del Sandro Penna, direttore dell’Annuario di Poesia e collaboratore del Manifesto.
 
le motivazioni del premio:
Esiste un volontariato della razionalità, con tanti praticanti, utopisti della ragione, sempre alla ricerca di migliorie umoristiche per salvare il mondo. All’inizio de “Il diario di Kaspar Hauser” cita un pensiero di Karl Kraus: “Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi”. Il nostro poeta è ben cosciente di questi rischi, e usa un metro mutevole. Inventa un immaginario diario di K.H., forse partendo dal film “L’enigma di Kaspar Hauser” di Werner Herzog, magari si confida con il solo “Kaspar” di Peter Handke. In questo originale poema l’emblematica figura di K.H. appare come un automa marchiato dal linguaggio didattico del potere, e come una sfinge demente ne smaschera involontariamente le pieghe mostruose, che abitano anche dentro di noi in dosi volubili. A questa il poeta aggiunge un’altra opera prima: “Il Secondo Fine”. Da poeta guardingo sa schernire le influenti sirene della retorica letteraria, appostate dietro ogni opera della tradizione: lui evita le trappole decadenti del linguaggio marmoreo, apparentemente muscoloso, ma che cade a pezzi, e subito si ricompone trasformandosi in gesso, come in una allucinazione surrealista. In Febbraro pulsa un’energia della giovinezza, vista come rincorsa per il “salto” in alto poetico. Le sue poesie si conformano come scritture di neon luminoso, piegate a fuoco; vetro soffiato che insuffla ai versi l’anima del canto. Chiarezza del linguaggio senza paternità? Tutti i chiarori hanno stirpe nel neoclassicismo antico e contemporaneo. In Febbraro ci sono asce/ndenze montaliane e anche caproniane, e forse altri significati che io non so individuare, per modestia nel dire.”
Valentino Zeichen
 
La serata si è poi conclusa con un brindisi a cui ha partecipato anche il pubblico accorso molto numeroso a festeggiare non solo il vincitore, ma anche la poesia, per la cui diffusione Nanni e Kustermann da anni si impegnano.
 
Paolo Febbraro è nato nel 1965 a Roma, dove vive. Poeta e critico letterario, ha pubblicato il libro poetico Il secondo fine (Marcos y Marcos 1999, premio Mondello per l’Opera prima) e l’operetta mista di prosa e versi Il Diario di Kaspar Hauser (L’Obliquo 2003, premio Sandro Penna). Come critico, ha curato l’edizione dei Poeti italiani della “Voce” (Marcos y Marcos 1998) e un’ampia antologia della Critica militante (Ist. Poligrafico dello Stato 2001). Dirige con Giorgio Manacorda l’Annuario di Poesia Castelvecchi e collabora al “Manifesto”.